IAN D’AGATA SULL’ANNATA 2019

 

“Cecilia Leoneschi continua a studiare e a spingersi oltre, andando dove pochi si avventurano a Montalcino”

 

In questi mesi sono iniziati i primi assaggi en primeur da parte di critici e giornalisti relativamente alla prossima annata in uscita, il Brunello 2019, un millesimo che per Castiglion del Bosco è stato eccezionale e caratterizzato da grandi espressioni varietali.

Tra i primi a pubblicare il proprio report d’annata è Ian D’Agata – wine writer da oltre 25 anni e autore di libri di fama internazionale, considerato uno dei massimi esperti di vino italiano, oltre che dei vini di Alsazia, Bordeaux e Canada. Abbiamo letto  con piacere il suo commento sui nostri vini e sull’approccio dell’enologa Cecilia Leoneschi su Terroirsense.com:

Cecilia Leoneschi, la talentuosa enologa di Castiglion del Bosco a cui va il merito di aver sostanzialmente rielaborato l’immagine del marchio e di aver lentamente ma inesorabilmente contribuito a rendere i vini molto stimolanti, continua a studiare e a spingersi oltre, andando dove pochi si avventurano a Montalcino.

È così che dal 2003 al 2009 l’azienda ha reimpiantato venti dei suoi sessanta ettari (e in questa fase di reimpianto le viti sono state collocate in cima alle piccole colline che compongono la tenuta). In questi anni si è resa conto che i vigneti potevano essere suddivisi in diverse parcelle che davano origine a vini diversi. Infatti, già da diverso tempo Castiglion del Bosco pone molta attenzione ai vigneti da cui hanno origine i propri vini: ad esempio, con il suo Brunello Campo del Drago, l’azienda è stata la prima a produrre un Brunello da singolo vigneto nella denominazione Montalcino. E questa energia, passione e studio vengono profusi non solo per il Brunello, ma anche per il Rosso: basti pensare che Castiglion del Bosco è l’unica azienda di Montalcino che io conosca attualmente impegnata nella produzione di tre diversi vini Rosso di Montalcino da singolo vigneto. Leoneschi è un precursore di ciò che avverrà a Montalcino e merita credito per le sue idee, il suo intuito e il suo pensare fuori dagli schemi di Montalcino. Senza dubbio, presto sarà imitata da altri intorno a lei.”

I ratings sui nostri Brunello di Montalcino 2019

Castiglion del Bosco 2019 Brunello di Montalcino Campo del Drago: 96

“Rosso intenso con riflessi rubino: è il vino dal colore più intenso del portafoglio di Castiglion del Bosco. Al naso si percepiscono profumi di violette, ciliegie scure, prugne, minerali, grafite e cacao. Entra in scena in pompa magna, ma llo stesso modo in modo molto soave, con sapori carnosi di bacche scure e ciliegie resi più intriganti da salsa di soia e spezie orientali. Il finale è nobile, molto profondo e lungo, con una complessità crescente e note ripetute di salsa di soia, caffè alla menta e grafite….Questo vino sarà in vendita tra un anno e si preannuncia come una delle stelle dell’annata 2019. Non vedo l’ora di rivalutare questa bellezza quando riassaggerò i vini del 2019 al prossimo Benvenuto Brunello. Se ne raccomanda il consumo tra il 2029-2040”

Castiglion del Bosco 2019 Brunello di Montalcino: 95

“Rosso vibrante. Aromi accattivanti di frutti rossi, ciliegia, prugna, melograno e anguria. A seguire è succoso e fresco, con tannini giovani ma nobili che fanno piacevolmente da cornice ai frutti rossi e ai sapori floreali. Il retrogusto è lungo e puro, con un notevole profumo di violetta candita. Un Brunello delizioso, proveniente da un’annata ovviamente eccezionale. Se questo non è il miglior Brunello classico che Leoneschi abbia mai prodotto, è certamente tra i primi tre. Ben fatto. Sarà in vendita tra un anno. Periodo di bevuta: 2028-2040.”